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Visualizzazione dei post da 2019

UNA STORIELLA DI FINE DECENNIO: LA BREXIT di Salvatore Calleri

Vi racconto una storiella. C'era una volta una famiglia numerosa con una mamma rigida a dettar le regole. Da tempo una delle sue figlie più autonome scalpitava per una maggiore indipendenza, nonostante fosse trattata al meglio. Dopo qualche anno ad un certo punto la figlia bramosa di indipendenza decise di andar via di casa. La mamma la lasciò andare rimanendo rigida e soprattutto austera, senza far nulla. Cari lettori, vi pare un comportamento normale lasciar andar via una figlia così con una tal freddezza? A me no sinceramente. Al contempo la figlia indipendente si rende conto dei rischi dello star lontano da casa? Fuori casa i pericoli incombono e si può rimaner soli. Se consideriamo la UE la mamma rigida ed austera e la Gran Bretagna la figlia indipendente abbiamo la Brexit. La domanda che mi pongo è come può la UE non far nulla per trattenere la Gran Bretagna. Siamo alla follia. La Gran Bretagna andando fuori rischia di trasformarsi in piccola Bretagna come gi...

LA LEZIONE ELETTORALE INGLESE SULLA BREXIT E SUL CETO MEDIO BASSO. PER I PROGRESSISTI È IL TEMPO GIUSTO PER RIPROGETTARE A PARTIRE DAGLI STATI UNITI D’EUROPA di Giuseppe Lumia

La lezione elettorale inglese è stata chiara e ha confermato ancora una volta la Brexit. Vincono i conservatori in chiave “sovranista” di Boris Johnson, perdono nettamente i laburisti vecchi e “genericisti” di Jeremy Corbyn... C’è poco da fare. I conservatori e le destre vincono su di un nuovo e altrettanto pericoloso terreno: non  sono più ultra liberisti ma scelgono il protezionismo e il sovranismo  autoritario e aggrediscono socialmente la crisi dell’Unione Europea e dei grandi Paesi a democrazia liberale... È già successo in America con Trump, in Brasile con Bolsonaro... Le sinistre arrancano, continuano ad oscillare  tra le vecchie e superate idee radicali e stataliste e il genericismo  sociale ed economico  insipido e ambiguo, oramai schiacciato sotto le macerie del liberismo. In Occidente e tra le democrazie avanzate succede un po’ dappertutto tranne qualche rara eccezione... La lezione inglese mette a fuoco per i Progressisti la necessità di ca...

NOVEMBRE 1989. SI ABBATTE IL MURO DI BERLINO. LA STORIA DELL’EUROPA CAMBIA. CAMBIAMOLA ADESSO IN MEGLIO CON GLI STATI UNITI D’EUROPA di Giuseppe Lumia

Novembre del 1989. Ricordiamoli  quei giorni. Ricordiamoli bene. Ricordiamoli insieme. Giorni di gioia, giorni di condivisione, giorni di speranza...Il Muro di Berlino cade pezzo dopo pezzo sotto i colpi della libertà, della voglia insopprimibile di vivere in libertà, della possibilità di aprire la storia ai nuovi percorsi della libertà... La Storia è cambiata? Si, negare e minimizzare è da sciocchi, è un errore. Niente nostalgia e superficialità... Il Muro  di Berlino separava e fratturava la storia dell’Europa dal suo cammino di pace e di unità. I giovani, i ragazzi, gli uomini e le donne di Berlino erano un po’ tutti noi, eravamo anche noi nelle loro mani, eravamo anche noi nei loro sorrisi, nei loro abbracci e nelle loro speranze... Ma la storia è lenta a cambiare, spesso svolta male, spesso tenta di tornare indietro... Ecco perché dobbiamo fare memoria dei significati più profondi della caduta del Muro di Berlino. Ecco perché dobbiamo alimentare una memoria co...

TRENT'ANNI FA CADEVA IL MURO di Salvatore Calleri

30 anni fa cadeva il muro. La mia generazione aveva convissuto con il muro e con la divisione in due parti del mondo. Un anno prima ero persino andato con un gruppo di amici in Ungheria e Cecoslosvacchia. Ero curioso di vedere "al di là". La caduta del muro è stato un evento eccezionale. Un evento di massa. È stata pura euforia collettiva. Persino i mafiosi o presunti tali eran felici... In proposito non si può non ricordare la famosa telefonata intercettata con il consiglio di comprare tutto il comprabile ad est. Ebbene a 30 anni di distanza un pizzico di analisi va fatta... E purtroppo non sono tutte rose e fiori. Il mondo a est, è bene esser chiari, era un mondo sicuramente con dei pregi ma si stava peggio. Il mondo ad ovest era migliore si stava meglio perché c'era pure lo spauracchio dell'est. Caduto il muro e passata l'euforia ci siam beccati il turbo capitalismo e ci siamo impoveriti. Caduto il muro poteva nascere l'Europa unita... Invec...

Per risolvere la crisi siriana ci vorrebbero gli Stati Uniti d'Europa. Riflessione di Salvatore Calleri

La crisi siriana innescata dall'attacco della Turchia ai curdi siriani apre dei nuovi scenari e nulla sarà più come prima. Da un lato si assiste all'errore degli Usa a guida Trump di abbandonare i curdi alleati che han combattuto l'isis. Questo errore lo pagheranno a caro prezzo, in quanto nessuno si fiderà più della parola americana e di tale situazione si avvantaggerà Putin. Dall'altro si assiste alla crisi totale di organismi sovranazionali quale la Nato e l'Unione Europea. La Turchia fa parte della Nato anche se i recenti acquisti di armi russe imbarazzano l'alleanza e paradossalmente siam di fronte a probabili embarghi di paesi atlantici che dovrebbero essere alleati, ma non possono dopo l'invasione della Siria a maggioranza Curda. La Turchia rimarrà nella Nato? La Nato tollererà una Turchia guerriera? L'Unione Europea appare lenta e sotto ricatto da parte della Turchia che vien finanziata per far da tappo alla immigrazione proveniente d...

SENZA IL BENESSERE SI RISCHIA IL TOTALITARISMO... Di Salvatore Calleri

Il 1 settembre 1939 scoppiava, quella che comunemente è chiamata la seconda guerra mondiale, che in realtà fu la terza, visto che la prima da un punto di vista storico, fu la guerra dei 7 anni. Il 2 settembre 1945 finiva la guerra. Se non ci fosse stato Churchill, oltre al patto di Yalta, saremmo ancora a fare il passo dell'oca. Da 74 anni in Europa con l'eccezione della guerra civile yugoslava, tremenda ma locale, non abbiamo guerre. Un record. Un record visto che le tre guerre mondiali precedenti son nate sempre da conflitti in Europa tra nazionalismi più o meno accentuati. Precedute dalle tante guerre di metà ottocento, in primis la franco-prussiana. Ebbene oggi dobbiamo alla Nato ed alla Ue la pace... Ma oggi si assiste ad un forte ritorno del nazionalismo. Nazionalismo che storicamente può portare ai conflitti, che poi posson portare se esasperati a vari tipi di guerre. Il tutto unito al fatto che oggi la democrazia non sempre riesce a produrre benessere piegat...

2019 - GRAN BRETAGNA O PICCOLA BRETAGNA? Di Salvatore Calleri

Per chi è un amante del Doctor Who ed è un cultore del britpop come il sottoscritto, l'ipotesi della brexit è l'equivalente di una coltellata... Una coltellata anche culturale. La brexit cancella di colpo la mia personale visione di grandezza mista ad ammirazione che nutrivo per oltre Manica. Detto questo penso che la Storia con la S maiuscola potrebbe essere impietosa con la Gran Bretagna di oggi. L'Europa di oggi alla Gran Bretagna deve moltissimo da un punto di vista storico: la sconfitta dei nazisti. Senza l'eroica resistenza britannica nei primi 2 anni della seconda guerra mondiale oggi in Europa saremmo tutti a marciare con il passo dell'oca. La storia è importante. Detto questo non posso quindi non essere preoccupato per un Paese che amo e che non ci sarà praticamente più a causa della brexit e non posso non notare come gli incontri Trump - May, Trump - Johnson, senza voler togliere loro importanza, non siano lontanamente confrontabili secondo la...

ECONOMIA. È SCATTATA LA GUERRA DEI DATI MA NON SI AFFRONTANO I NODI STRUTTURALI DELLA CRISI DEL CETO MEDIO PRODUTTIVO, DEL SUD E DELLA STESSA EUROPA di Giuseppe Lumia

I dati sull’andamento dell’economia hanno scatenato la solita guerra delle cifre. Zero crescita del PIL, migliora l’occupazione, il Sud arretra ancor di più... Ci si divide ancora una volta tra chi sostiene, soprattutto nell’area di governo, che seppur lentamente le cose migliorano, e al contrario chi ritiene che si stia andando indietro! Ancora  una volta si scade in  un conflitto sterile, più tecnicamente “conflitto a somma zero”, dove il Paese ancora una volta ne paga le conseguenze.  In realtà, dobbiamo comprendere che l’essenza di questi dati apparentemente contraddittori ci porta comunque verso una necessità: abbiamo bisogno come il pane di un’economia che faccia un notevole balzo in avanti  fino ad andare oltre il 3 per cento del PIL.  Solo così potremo rilanciare  il Paese sugli investimenti e l’innovazione, toccare tetti dignitosi ed europei sulle retribuzioni e sull’occupazione, a partire da quella giovanile e femminile, riprendere per vin...

È inutile girarci intorno la Unione Europea confederale è in crisi. Di Salvatore Calleri

La estenuante e lunga trattativa per la nomina della presidente della Commissione Ue e delle altre cariche, ci impone delle riflessioni serie ed approfondite. Un accordo paradossale ed anomalo ha prodotto una commissione basata da un lato su quanto ha deciso l'asse franco-tedesco, dall'altro sui veti dei paesi del blocco sovranista dell'est Europa. Commissione la cui presidente è stata scelta non tra i candidati indicati dalle coalizioni... Un problema a mio modesto parere di democrazia difettosa.  D'altronde il principale problema della Unione Europea, è inutile girarci intorno, è che si basa su un modello confederale.  Uno stato confederale tende a non funzionare bene e per questo storicamente si trasforma in stato federale come avvenuto in passato con gli Stati Uniti d'America e la Svizzera. In mezzo a questa situazione complicata si trova il governo italiano giallo verde, annoverabile in qualche modo tra i sovranisti, che a mio modesto parere...

IL PD ROMPA GLI INDUGI: PIÙ PROGETTUALITÀ RADICALE di Giuseppe Lumia

Finita la lunga e tormentata fase elettorale c’è adesso la necessità per il PD di rompere gli indugi e di passare finalmente alla “Progettualità Radicale”. Tergiversare e attendere,  per sperare solo negli errori del Governo,  mi sembra riduttivo e debole. Allontana  tra l’altro dalle cure profonde a cui bisogna comunque sottoporsi. Alcune prime idee: 1) NOMINE EUROPEE E CONFLITTO APERTO CON L’UNIONE EUROPEA.. Siamo fuori gioco sul primo punto e subalterni alla UE sul secondo. Sul primo dobbiamo entrare in gioco con una proposta di nomine sicuramente di alto profilo ma legate alla “progettualità radicale” di avviare la Fase  Costituente degli Stati Uniti d’Europa. Sul secondo chiedendo, da un punto di vista progressista, una rivisitazione del “Fiscal Compact”. Non illudiamoci: il problema esiste se vogliamo rompere gli indugi e puntare realmente alla crescita del 3 per cento del PIL che ci consentirebbe di creare lavoro produttivo e sviluppo sostenibile abba...

PRIME VALUTAZIONI SUI RISULTATI DELLE ELEZIONI EUROPEE di Giuseppe Lumia

PRIME VALUTAZIONI SUI RISULTATI  DELLE ELEZIONI EUROPEE Va ribadito: non dimentichiamo che sono state elezioni europee.  In chiave europea possiamo pertanto considerare: 1) Le Forze sovraniste-nazionaliste-populiste vanno avanti soprattutto in Italia, in Inghilterra, in Francia e in altri Paesi, in Ungheria e Polonia ma non sfondano anzi escono complessivamente in netta minoranza.  Tiriamo un sospiro di sollievo ma attenzione perché se dovessero rimanere inalterati i problemi socio-economici della crisi del ceto medio e dell’attuale assetto critico e ibrido dell’Unione Europea è facile prevedere che riprenderanno a crescere... 2) Le Forze Politiche variamente Europeiste tengono ( tra i parlamentari europei 179 i Popolari, 150 i Socialisti e Democratici, 107 i Liberali, 70 i Verdi) anche se comunque perdono terreno per cui c’è da capire quale percorso intraprendere per non rimanere ancorati allo status quo che produce solo alimento per gli anti europeisti... All...

RAPPORTO SULL’INCONTRO DI NAPOLI DEL VENERDÌ 17 MAGGIO SUGLI STATI UNITI D’EUROPA

PROGETTO TULIPANI ROSSI Nella cornice culturale ed emozionale della Fondazione Mediterraneo di Napoli si è ulteriormente raffinato il pensiero progettuale sugli Stati Uniti d’Europa. Si è convenuto sui seguenti punti di analisi critica e di strategia politica: 1) Il percorso politico delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo via via si è ripiegato sulle dinamiche conflittuali interne al nostro Paese. Si è svilita così la possibilità di mettere a fuoco i veri problemi di fondo presenti in Europa e i caratteri strutturali delle diverse ipotesi di soluzione. 2) Sono mancati i confronti pubblici sui i vari risvolti dei due approcci prevalenti: la incalzante scelta Sovranista del ritorno alla centralità dello Stato Nazione e la ostinata difesa dell’attuale modello dell' Unione Europea. Entrambe le due soluzioni sono state ancora una volta ritenute sbagliate. La prima è stata unanimemente considerata come disastrosa e dalle conseguenze rovinose per i caratteri ...

1°VERTICE SU STATI UNITI D'EUROPA A NAPOLI

Oggi pomeriggio a Napoli si terrà il primo vertice sugli Stati Uniti d'Europa. https://antoninocaponnetto.blogspot.com/2019/05/progetto-tulipani-rossi-fondazione_17.html

LA UNIONE EUROPEA DOVEVA NASCERE FEDERALE PER I PADRI COSTITUENTI

Nel giorno della Festa della Europa non possiamo non citare  Monet e Schuman che vedevano l'Europa come Federale, come pure Churchill ed il gruppo di Ventotene. Jean Monnet il 5 agosto del 1943 «Non ci sarà pace in Europa se gli Stati verranno ricostituiti sulla base della sovranità nazionale[...] gli Stati europei sono troppo piccoli per garantire ai loro popoli la necessaria prosperità e lo sviluppo sociale. Le nazioni europee dovranno riunirsi in una federazione .»   Testo integrale Dichiarazione di Scuman - 9 maggio 1950   La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano.  Il contributo che un'Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche. La Francia, facendosi da oltre vent'anni antesignana di un'Europa unita, ha sempre avuto per obiettivo essenziale di servire la pace. L'Europa non è stata ...

RAPPORTI CON CINA - UE IN ORDINE SPARSO di Salvatore Calleri

Uno dei problemi insiti nel modello confederale, quello della Unione Europea tanto per intendersi, è venuto fuori in modo evidente durante la recente visita del Presidente cinese in Europa. I Paesi europei si sono presentati in ordine sparso senza una visione politica comune. Fatto geopoliticamente grave. In un momento in cui sarebbe più che mai necessaria una vera e propria azione comune su qualsivoglia scenario internazionale in primis verso la Cina, la Russia e gli Usa, appare quantomai inopportuno proporsi al mondo con una siffatta debolezza della Unione Europea. Ed è bene esser chiari che tale debolezza nasce dal modello confederale che non si sposa con una unica politica estera e macro-economica. Se non si cambierà modello e non si sceglierà il più efficiente modello federale l'attuale Unione Europea è tristemente destinata a soccombere.

NAPOLI CONTINUA

Prossimamente altri tre Momenti Emozionali da vivere nelle stesse giornate. L'appuntamento è per - Venerdì 17 maggio 2019 alle ore 16.00 alle 20.00 - Sabato 18 maggio 2019 dalle ore 9.00 alle  20.00. Primo momento. E' organizzato dalla prestigiosa Fondazione Mediterraneo che da anni consegna il Premio Mediterraneo alle migliori personalità impegnate sui temi della pace e della cooperazione euromediterranea. Secondo momento. Il primo vertice sugli Stati Uniti d'Europa dopo le tappe di Firenze, Ascona e della stessa Napoli. Avanziamo una severa critica alla attuale Unione Europea Confederale alla quale va contrapposta l'idea Federale degli Stati uniti d'Europa. Terzo momento. E' il consueto appuntamento del Vertice Antimafia giunto alla 26ma edizione che ha anche a Napoli una tappa qualificante rivolta strategicamente al Mediterraneo. Il luogo prescelto è la splendida ed emozionale cornice della Fondazione Mediterraneo in via Depretis 130.

AMO L'EUROPA E GLI STATI UNITI D'EUROPA. NON AMO LA UNIONE EUROPEA di Salvatore Calleri

Amo l'Europa ma non la Unione Europea. La Unione Europea non funziona è necessario essere chiari sul punto, a scanso di equivoci. Il modello confederale è un modello che può funzionare solo temporaneamente e difatti oggi non funziona. Non funziona e con la sua rigidità ha favorito il risorgere dei nazionalismi che hanno ripreso a soffiare in modo forte. Non sopporto quindi da europeista quale sono, la semplificazione che vede coincidere, da coloro che non sono nazionalisti, la difesa dell'Europa con la difesa della Unione Europea. La Unione Europea ha fallito. Non produce più benessere. Se le democrazie non producono benessere i totalitarismi son dietro l'angolo. Questa è una lezione che ci viene dalla storia. La Unione Europea oggi non è difendibile.  L'Europa dei nostri padri costituenti, di Ventotene e di Churchill si. Ossia il modello federale di Europa: gli Stati Uniti d'Europa. Abbiamo due esempi da seguire: Stati Uniti d'America e Svi...

NAPOLI INIZIATIVA EMOZIONALE

Napoli 8-9 febbraio 2019 A Napoli presso la bellisima cornice emozionale e culturale offerta dalla Fondazione Mediterraneo, si è svolta in data 8-9 febbraio 2019, la terza tappa del cammino verso gli Stati Uniti d'Europa. Il cammino è iniziato a Firenze, città del mai dimenticato Giorgio La Pira, presso la Fondazione Kennedy il 7 giugno 2018 con la presentazione all'interno del Progetto Tulipani Rossi del Manifesto di cui al link: https://statiunitideuropa.blogspot.com/2018/06/stati-uniti-deuropa-manifesto-di.html . Successivamente lo scorso 8 novembre si è organizzato il seminario sulle forme di Stato e di Governo adatte agli Stati Uniti d'Europa alla luve della esperienza maturata sia in Svizzera che in Canada e negli Stati Uniti d'America. Di seguito i link relativi ad iniziativa. https://statiunitieuropa.blogspot.com/2018/11/ascona-2018.html https://statiunitieuropa.blogspot.com/2018/11/ascona-2018-stati-uniti-deuropa-un.html La terza tappa ha proseguito...

BREXIT, AQUISGRANA, SOPHIA, FMI... EUROPA, STAVOLTA BATTI IL COLPO GIUSTO: GLI STATI UNITI D’EUROPA! Riflessione di Giuseppe Lumia

Nel Regno Unito si è aperta una crisi senza precedenti. Il nodo del contendere è ancora una volta la Brexit. La società inglese è  dilaniata tra favorevoli e contrari. L’Unione Europea  che fa?  Attende, rimane ferma e chiusa nelle sue posizioni? Certo, era inevitabile una tenuta rigorosa nelle trattative sulla gestione della Brexit. Tutto qui? No, bisogna comprendere che la Brexit coglie anche una profonda crisi interna alla stessa Unione Europea. Stesso ragionamento vale per l’Accordo di Aquisgrana tra la Francia e la Germania. Si scavalca L’Unione Europea come se niente fosse, in nome della lotta ai nazionalismi. Una contraddizione madornale. La Germania esce infine dal seppur inconcludente Programma SOPHIA sulla gestione dei flussi degli immigrati. Un altro bel colpo all’Unione Europea. È necessario, allora, rompere gli indugi e prendere l’iniziativa con una qualificata progettualità e una visione moderna capace di rilanciare il valore dell’Unità  Eu...

CALENDA ANCORA NON CI SIAMO di Salvatore Calleri

Sono europeista sin da bambino. Sono europeista perchè appassionato di storia e conosco quindi i rischi nel non esserlo. Son europeista al punto da aver concepito insieme ad un gruppo di amici coraggiosi il 7 giugno 2018 il "MANIFESTO DI FIRENZE" che potete trovare al link  https://statiunitideuropa.blogspot.com/2018/06/stati-uniti-deuropa-manifesto-di.html Detto questo caro Calenda con il tuo appello-manifesto ancora non ci siamo, mi dispiace. Ne apprezzo alcuni passaggi tra cui l'accenno agli Stati Uniti d'Europa oppure una certa voglia rifondativa che emerge in più punti del documento, ma per il resto mi permetto di fare alcune riflessioni. In primo luogo non appare chiaro perchè sia necessario creare un listone sul modello fronte europeista contro il fronte nazionalsovranista. Mi appare come una sconfitta probabile, in quanto attualmente l'Unione Europea è governata in modo politicamente fallimentare ed incerto da un fronte europeista trasversale...

EUROPA, UNICA DIREZIONE DA PRENDERE: GLI STATI UNITI D'EUROPA di Salvatore Calleri

Ieri è stata una giornata intensa e pure strana per la Unione Europea. Ieri sono accaduti due fatti, uno di rilevanza internazionale come il voto a Londra alla Camera dei Comuni che ha demolito il documento della premier conservatrice May, e l'altro, che è passato in secondo piano, del riconoscimento da parte del Presidente della Commissione Europea Junker che ha riconosciuto fuori tempo massimo che con la Grecia si è ecceduto in rigore. La crisi che vive la Gran Bretagna e che rischia di trasformarla in Piccola Bretagna ha a mio modesto parere dei risvolti drammatici, che fanno rimpiangere Churchill, che al momento non si sa quale direzione prenderanno e che da un punto di vista analitico verranno trattati in un altro articolo. L'eccesso di rigore nei confronti della Grecia riconosciuto da Juncker con delle bellissime riflessioni mi fa pensare al classico detto "meglio tardi che mai", ma al contempo mi fa crescere la rabbia. Le parole le potete trovare qua: h...

BREXIT. EUROPA, STAVOLTA BATTI IL COLPO GIUSTO: GLI STATI UNITI D’EUROPA! Di Giuseppe Lumia

Nel Regno Unito si è aperta una crisi senza precedenti. Il nodo del contendere è ancora una volta la Brexit. La società inglese è  dilaniata tra favorevoli e contrari. Il Governo May ha fallito miseramente. Ma anche la politica nel suo complesso in questo importante e strategico Paese rischia di attorcigliarsi in un conflitto sterile e inconcludente. L’Unione Europea  che fa?  Attende, rimane ferma e chiusa nelle sue posizioni? Certo, era inevitabile una tenuta rigorosa nelle trattative sulla gestione della Brexit. Tutto qui? No, bisogna comprendere che la Brexit coglie anche una profonda crisi interna alla stessa Unione Europea. È necessario, allora, rompere gli indugi e prendere l’iniziativa con una qualificata progettualità e una visione moderna capace di rilanciare il valore dell’Unità  Europea su basi radicalmente diverse dalla struttura Unione  Europea, oramai dentro una spirale di crisi irreversibile, incapace di promuovere alti livelli di cresci...

TEMPI NUOVI, TEMPO DEGLI STATI UNITI D’EUROPA INSIEME AL “NOI” DONNA, AL “NOI” UGUAGLIANZA, AL “NOI” AMBIENTE di Giuseppe Lumia

Tempo nuovo, anzi Tempi nuovi. È sempre meglio pensare  al plurale per evitare cristallizzazioni e schematismi pericolosi. Cogliere i “Segni dei Tempi” è un esercizio esigente della passione e della responsabilità di chi non si arrende all’esistente, spesso ingiusto e carico di negatività insopportabili. Certamente non è un esercizio facile ma dobbiamo provarci con rigore, attraverso la progettualità e la partecipazione condivisa e non strumentalizzata dai giochi leaderistici e populistici. Dobbiamo riconoscere che c’è una critica all’Europa che non va demonizzata. L’Unione Europea non è l’Europa, semmai è una forma di governance che ci siamo dati nel tempo e che  oggi si è rivelata pressoché fallimentare perché ha fatto il suo tempo e  produce vergognose disuguaglianze, schiaccia le diversità territoriali, non coglie le sfide che provengono dalle innovazioni tecnologiche e dalla ricerca di pace, giustizia e salvaguardia del creato. L’Unione Europea ha inoltre gr...