Per risolvere la crisi siriana ci vorrebbero gli Stati Uniti d'Europa. Riflessione di Salvatore Calleri



La crisi siriana innescata dall'attacco della Turchia ai curdi siriani apre dei nuovi scenari e nulla sarà più come prima.

Da un lato si assiste all'errore degli Usa a guida Trump di abbandonare i curdi alleati che han combattuto l'isis. Questo errore lo pagheranno a caro prezzo, in quanto nessuno si fiderà più della parola americana e di tale situazione si avvantaggerà Putin.

Dall'altro si assiste alla crisi totale di organismi sovranazionali quale la Nato e l'Unione Europea. La Turchia fa parte della Nato anche se i recenti acquisti di armi russe imbarazzano l'alleanza e paradossalmente siam di fronte a probabili embarghi di paesi atlantici che dovrebbero essere alleati, ma non possono dopo l'invasione della Siria a maggioranza Curda.
La Turchia rimarrà nella Nato? La Nato tollererà una Turchia guerriera?

L'Unione Europea appare lenta e sotto ricatto da parte della Turchia che vien finanziata per far da tappo alla immigrazione proveniente dalla rotta balcanica. L'Unione Europea farà poco e nulla.
La più prudente sarà la Germania.

Per provare a risolvere la crisi bisognerebbe che l'Europa parlasse con una sola voce, avesse un solo esercito ed un unico confine. Ossia bisognerebbe avere un modello federale tipo Stati Uniti d'Europa.

Oggi non è così e la Unione Europea che si basa su un modello confederale imperfetto non ha gli strumenti per intervenire se non con delle blande sanzioni.

Una Unione Europea debole è destinata a soccombere... Purtroppo.

Cogliamo l'attimo e spingiamo verso gli Stati Uniti d'Europa che giorno dopo giorno diventano sempre più necessari.

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