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Visualizzazione dei post da 2017

CATALOGNA, ANALISI DEL VOTO E POSSIBILI SOLUZIONI riflessione di Salvatore Calleri e di Giusppe Lumia

Seguiamo ta tempo quello che succede in Catalogna. Lo seguo con attenzione per le dinamiche geopolitiche che ne possono derivare per lo scacchiere europeo. Il 21 dicembre si è votato in Catalogna dopo la situazione drammatica di tensione seguita alla dichiarazione di indipendenza. Ma come è andato il voto questa volta? E soprattutto chi ha vinto? I principali sostenitori dell'unità spagnola  del movimento dei Ciudadanos sono arrivati primi ma hanno comunque perso le elezioni. in quanto privi di coalizione, nonostante il notevole avanzamento in termini di voti effettivi e seggi. Nel 2017 hanno avuto oltre 1.100.000 voti (25,3%) rispestto ai circa 750.000 (17,9%) del 2015, passando da 25 a 37 seggi. Il Partito Popolare del premier spagnolo Rajoi ha straperso, e questo sta a significare che la sua incapacità di gestire la crisi è stata punita dall'elettorato, in questo per una volta concorde, di unionisti ed indipendentisti. Nel 2015 il Pp aveva preso crca 350.000 voti (...

Il prossimo Consiglio d’Europa è utile se punta agli Stati Uniti d’Europa DI GIUSEPPE LUMIA

Il 14 e 15 dicembre a Bruxelles si riunirà il tanto atteso Consiglio d’Europa. Un appuntamento solenne che rischia di trasformarsi nell’ennesima occasione perduta. I temi da affrontare sono, tuttavia, di una tale portata che potrebbero trasformare finalmente questa tappa in una svolta tanto voluta nella migliore cultura europea. Si discuterà di importanti questioni come l’accordo sulla Brexit tra l’Unione Europea ed il Regno Unito, la sicurezza, la difesa comune e la dimensione sociale. Ma due questioni principalmente agiteranno il confronto: la questione migratoria, che continua a dividere le opinioni pubbliche, ed il futuro dell’Unione Europea che sembra finalmente aver ripreso un certo interesse, alla luce delle varie proposte di rilancio, tra cui quella avanzata il 6 dicembre scorso dalla stessa Commissione europea. Partiamo da quest’ultima che sintetizza tutto. L’Europa così com’è non ha futuro. Molti leader pensano che il pericolo per l’unità europea sia passato, che l’E...

STATI UNITI D'EUROPA: UNA SOLUZIONE CREATIVA ED ISTITUZIONALE PER USCIRE DALLA CRISI analisi di Salvatore Calleri

La situazione politica europea inserita in un contesto più ampio è in questa fine 2017 parecchio fluida... E la fluidità può far rima con instabilità oppure con creatività. I risultati elettorali in Germania, Austria e Rep. Ceca hanno evidenziato da un lato la crescita della disaffezione dei corpi elettorali per la democrazia e dall'altro un aumento di chi non ama l'UE e più in generale dei populismi nazionalsovranisti. Nel contempo le richieste autonomiste e indipendentiste presenti in Catalogna e Scozia devono far riflettere così come le difficoltà anche ad attuarsi della brexit. Il tutto avviene con la socialdemocrazia che non vive un buon momento e con il ppe che vince solo quando snatura la propria anima trasformandosi da popolare in nazionalconservatore. Il sistema è in crisi... In crisi di ideali e di democrazia, e quando la democrazia non produce benessere bisogna stare attenti perchè i totalitarismi possono essere dietro l'angolo. Detto questo le crisi po...

STATI UNITI D'EUROPA UNA SOLUZIONE PER LA CATALOGNA analisi di Salvatore Calleri

Chi scrive non appartiene alla categoria politica degli indipendentisti ad oltranza, ma semmai a quella degli europeisti utopistici che credono agli Stati Uniti d'Europa... Ma nonostante questo sto seguendo con un misto di apprensione, indignazione ed ammirazione quanto sta succedendo in Catalogna. Apprensione perchè non mi piace vedere delle persone inermi trascinate e caricate quando vogliono votare a prescindere e soprattutto mi ricorda il c.d. franchismo. Indignazione in conseguenza dell'apprensione di cui sopra... Determinati comportamenti portano ad indignarsi. Sale la rabbia nei confronti della Spagna. Un sentimento  che non avevo mai provato prima. Ammirazione come diretta conseguenza di quanto sta avvenendo. La pacificità, tra l'altro storica, dei catalani procura in chi sta seguendo l'evolversi della situazione tale spontaneo sentimento. In questa situazione la Spagna e l'Unione Europea, lo dico subito non fanno purtroppo una bella figura. La Sp...

L’Europa da problema a risorsa: le sfide degli Stati Uniti d’Europa e dell’uguaglianza DI GIUSEPPE LUMIA ·

Di seguito il mio contributo alla Conferenza Programmatica di Fronte Democratico, che è stata organizzata a Bari dall’Area Emiliano, in vista della Conferenza nazionale del Pd. L’Europa è un problema e al tempo stesso una risorsa. È un grave problema perché è ancora dentro il ciclo della crisi. Crisi strutturale sia sulla sua identità che sui versanti politico-istituzionale ed economico-sociale, con particolare riferimento al tema delle difficoltà in cui versano il ceto medio e gli strati popolari. La crisi dell’Europa alimenta il populismo, il sovranismo nazionalista e il ritorno preponderante al consenso verso le destre estreme. L’Europa è anche una straordinaria e potenziale risorsa. L’Europa può diventare il sogno intorno cui mobilitare intere generazioni, su cui elaborare un’idea progetto in grado di rilanciare la politica e di selezionare la nuova classe dirigente, facendo della crescita economica una strategia reale e concreta. Per far questo deve imboccare la strada coraggi...

STATI UNITI D'EUROPA - DOPO ELEZIONI TEDESCHE, UNA META riflessione di Giuseppe Lumia

Anche in Germania si è giunti al voto. Mesi e mesi di campagna elettorale e di attese. Nessuna novità: l’ennesima vittoria di Angela Merkel, la severa sconfitta del SPD guidato da Martin Schulz e l’emergere del partito della destra estrema (AFD), che giunge il 12% dei consensi. La vittoria della Merkel e l’affacciarsi della destra estrema sono state ampiamente discusse e analizzate. La sconfitta del partito socialdemocratico (SPD) un po’ meno, perchè sembra che segua lo stesso destino negativo dei progressisti di altri Paesi, che via via vanno al voto. Vorrei soffermarmi proprio su quest’ultimo dato per riflettere insieme e trarre la dovuta lezione. Per molti versi è sempre la stessa, così come lo è stata la Brexit in Inghilterra, la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti ed i risultati elettorali precedenti in Olanda e in Francia. Sono sempre più convinto che i grandi partiti progressisti, in qualunque Paese avanzato operino, hanno due temi che li dilaniano al punto da far ...

STATI UNITI D'EUROPA -- VOLERE E' POTERE di Salvatore Calleri

Da un sogno per pochi gli Stati Uniti d'Europa diventano una necessità. Oggi più che mai si intravedono da un punto di vista sociale e politico delle grosse nubi sovraniste e dannose per il mondo intero e l'Europa  rischia da un lato di non pesare quanto merita e dall'altro di rimanere stritolata dagli eventi. I punti di crisi principali sono: 1) il discorso iper sovranista di Trump all'ONU; 2) la rinascita del sovranismo in Europa con gli stati dell'est che non vogliono ottemperare alle sentenze di condanna sui profughi; 3) la brexit che ogni giorno che passa rischia di essere inutilmente dannosa per i cittadini britannici e che causerà nel medio periodo problemi con Irlanda e Scozia; 4) la risposta sovranista dura della Spagna alla richiesta indipendentista e paradossalmente europeista dei catalani può avere un effetto destabilizzante a 360 gradi; 5) la tendenza della Germania a preferire non tanto il federalismo ma il confederalismo all'interno del...

UNA INTELLIGENCE EUROPEA.... SUBITO di Salvatore Calleri

Bruxelles, Parigi, Barcellona, Nizza, Londra, la Germania e la Finlandia... Ma cosa si aspetta a creare una inteligence europea vera e propria? I tempi sono maturi. Esiste persino una base da cui partire: l'EUROPOL. Occorre agire e soprattutto non aspettare la prossima strage.

LUMIA: STATI UNITI D'EUROPA PER COMBATTERE I TRAFFICANTI

SMALL BRITAIN O STATI UNITI D'EUROPA analisi di Salvatore Calleri

Elezioni in Gran Bretagna. La May ha avuto la classica vittoria di Pirro, ossia ha de facto perso. Eppure se i britannici si ricordassero della loro importanza da un punto di vista storico, non si troverebbero nella situazione pazzesca di oggi in cui si sono cacciati e dalla quale faticano ad uscire. Oggi la May non penso abbia la capacità politica di guidare la Gran Bretagna. Ha sbagliato tutto ciò che poteva sbagliare... In primis andare al voto.  Poi può guidare un paese chi da contraria alla brexit si converte ad una hard brexit? No. La Gran Bretagna per la sua stessa ragione di esistere non può chiudersi in se stessa o guardare all'America di Trump e basta. Il costo altissimo della uscita dalla UE è in grado di azzoppare qualunque programma politico di qualunque partito britannico... Persino quello bellissimo di Corbyn, il vero vincitore delle ultime elezioni. Detto questo se oggi esistesse qualcuno alla Churchill in Gran Bretagna si assisterebbe probabilmente dopo...

Clima, la migliore risposta a Trump sono gli Stati Uniti d’Europa riflessione di Giuseppe Lumia

Trump ha scelto: l’accordo di Parigi sul clima viene messo radicalmente in discussione. Una scelta non da poco! In sostanza, il cambiamento climatico che sta danneggiando irreparabilmente l’ecosistema del nostro Pianeta-Terra e che rischia di compromettere il futuro delle nostre stesse generazioni non è più una priorità per la più importante potenza mondiale del mondo, come lo era faticosamente diventato con la presidenza Obama. Trump spinge per riprendere il sostegno alla vecchia industria e frena sull’oramai vasto e ricco comparto produttivo e occupazionale dell’energia rinnovabile. Hanno fatto bene Gentiloni e gli altri leader europei a rispondere picche a Trump e a confermare gli impegni presi nella capitale francese. D’altra parte era prevedibile che Trump, dopo aver investito da subito sull’industria delle armi, desse ora una mano all’altra industria, quella più tradizionale del carbone, scesa anch’essa a suo sostegno per le elezioni presidenziali di pochi mesi fa. Ma diciamo...

IL FALLIMENTO DEL G7 SPINGA VERSO GLI STATI UNITI D'EUROPA analisi di Salvatore Calleri

Il fallimento dell'ultimo G7 appare evidente, ma per assurdo tale fallimento potrebbe essere una cosa positiva oltre che essere una cosa preannunciata, in quanto il  G7 oggi non ha più senso, perchè sarebbe dovuto innanzitutto essere un G9 con l'aggiunta di Cina e Russia, in quanto l'asse economico oramai si è spostato sulla via della seta da tempo. Il ruolo degli USA con Trump appare dopo il G7 ridimensionato e ciò, anche alla luce dei contrasti politici sorti con Germania e Francia, può servire a spingere con maggiore forza verso una Europa che all'interno sempre della visione atlantica deve però pensare a se stessa. Però pensare a se stessa significa solo una cosa: cambiare radicalmente. L'unico cambio di passo da compiere che va nella giusta direzione de facto è quello degli Stati Uniti d'Europa, sogno quasi irrealizzabile fino a poco tempo fa, ma oggi possibile ogni giorno di più. Un unico esercito. Un confine unico. Una intelligence unica. Una politica ...

LE DÉFI SOCIALE' LIBERAL: CHANGEMENT DE L'UE DANS LE NOM DE L'EUROPE réflexion de SALVATORE CALLERI

Les dernières élections en Europe ont été intéressantes. Je me réfère à l'Autriche, les Pays-Bas et en France. Autrement dit, dans les situations où les positions sont entrés en collision souvrainiste-populiste-nationaliste d'un côté avec les européistes globalisées. Dans ces trois pays, la bataille électorale a été très difficile et au-delà des attentes prévalu un vert-libéral président autrichien, aux Pays-Bas du D66 de type et les forces Groenlinks qui sont maintenant au sein du gouvernement et le nouveau président français social-libéral (ancien indépendant PES) en France. Telle est la réponse à la demande pour une autre Europe à pouvoir, dans un effondrement des forces politiques traditionnelles, étant en fait la réponse à souverainisme/ nationalisme. Cela va voter sans avoir honte d'être européen à payer électoralement. Ceci est une question de penser, cependant, avec une mise en garde... Une mise en garde ou plutôt un avertissement qui nous vient de l'h...

LA SFIDA LIBERALSOCIALE: CAMBIARE L'UE IN NOME DELL'EUROPA riflessione di Salvatore Calleri

Le ultime elezioni in Europa sono state interessanti. Mi riferisco all'Austria, all'Olanda ed alla Francia. Ossia a quelle situazioni in cui si sono scontrate le posizioni sovraniste-populiste-nazionaliste da un lato con quelle europeiste-globalizzate dall'altro. In queste tre nazioni lo scontro elettorale è stato molto duro ed al di là delle aspettative sono prevalsi rispettivamente un presidente austriaco verde-liberale, in Olanda delle forze tipo D66 e Groenlinks che ora sono al governo e il neo presidente francese liberal sociale (ex indipendente pse) in Francia. Ossia la risposta e la richiesta di un Europa diversa è stata in grado, all'interno di un tracollo delle forze politiche tradizionali, di essere nei fatti la risposta ai nazionalismi sovranpopulisti. Ossia andare al voto senza vergognarsi di essere europei ha pagato elettoralmente. Questo è un dato su cui riflettere, con un'accortezza però... Un'accortezza o meglio un monito che ci viene d...

LUMIA: È NECESSARIO ANDARE VERSO GLI STATI UNITI D'EUROPA

Stati Uniti d’Europa.  Così com’è l’Unione europea è destinata ad un fragoroso fallimento. Tornare indietro sarebbe ancora più disastroso. Lasciare le cose come stanno e adeguarsi all’Europa a due velocità rischia di produrre un pessimo effetto non solo sull’Italia, ma anche su tutti i Paesi con alto debito pubblico. Solo gli Stati Uniti d’Europa possono consentire una rinegoziazione dei trattati per mettere al centro dell’agenda l’Europa sociale e il rilancio dell’economia reale in tutti gli Stati membri, a cominciare dal nostro. Con gli Stati Uniti d’Europa l’Italia può puntare alla meta delle mete, ovvero all’aumento del 3% del pil. Allo stesso tempo redistribuire la ricchezza in modo equo, affrontare e risolvere la “questione meridionale” e dare una risposta in termini di rilancio degli investimenti pubblici e privati.

MACRON E L'EUROPA analisi di Salvatore Calleri

Il candidato europeista arrivato al ballottaggio in Francia alle presidenziali è Macron. Macron è un europeista convinto che incarna molto bene lo spirito ERASMUS, ossia di quei giovani che hanno viaggiato e che rappresentano in qualche modo una sorta di intellighenzia europea un pizzico elitaria, ma molto pragmatica e comunque con senso sviluppato intorno ad una sorta di democratica bellezza. Ma il programma di Macron cosa dice sull'Europa? E quale parte di questo programma si può definire in qualche modo compatibile con la visione degli Stati Uniti d'Europa? Innanzitutto si pone subito 3 azioni Macron: 1) ridare fiducia ai cittadini nelle scelte che contano in Europa proponendo il lancio in tutta l'Unione europea di convenzioni democratiche, alla fine del 2017.  2) rafforzare l'Unione Europea proponendo le 5 dimensioni di sovranazionalità. 3) rafforzare l'identità europea con dei risultati effettivi. Il primo punto è molto interessante e serve in qual...

IL SOVRANISMO E' TORNATO ED E' PERICOLOSO analisi di Salvatore Calleri

La storia e lo studio della proverbiale superficialità di una parte degli esseri umani, che nel corso dei decenni hanno raggiunto il potere, dovrebbe avere un ruolo maggiore nei pensieri di chi fa politica. Complici le spasmodiche lentezze e le poco amate, nonchè sovradimensionate, burocrazie degli organismi sovranazionali oggi si sta assistendo in modo preoccupante, preoccupante oltremisura, ad un ritorno del sovranismo in politica. La storia ci ha mostrato a cosa può portare il sovranismo. All'inizio i paesi iniziano ad emanciparsi per far valere i propri interessi... la sovranità, poi anche gli altri paesi limitrofi iniziano a fare lo stesso. Poi si scopre che è difficile che interessi tra i paesi possano coincidere in tutto e si generano dei conflitti. Situazione che ha portato nella storia a ben 3 guerre mondiali, perchè i sovranismi si evolvono con facilità verso forme estreme del nazionalismo e delle sue degenerazioni. Oggi abbiamo delle situazioni potenzialmente es...

GLI STATI UNITI D'EUROPA SONO LA SOLUZIONE AI CONTRASTI SU DAZI E NATO di Salvatore Calleri

Le posizioni americane di oggi sui dazi verso l'Europa/UE e sui contributi alla NATO se ben analizzati aprono delle prospettive geopolitiche molto interessanti. I dazi metteranno a dura prova l'UE e servirà quindi in risposta a ciò una visione unitaria forte. Ma questa UE è in grado di dare, di esprimere una siffatta visione? Purtroppo penso di no. Al contrario una visione basata sugli Stati Uniti d'Europa con una omogenea politica economica e fiscale ed una politica estera forte sarebbe in grado di dare risposte serie ed affidabili agli USA, di contrasto e rispetto al contempo. Per quanto riguarda la NATO una visione di esercito unico degli Stati Uniti d'Europa permetterebbe di ottenere dei risultati di risparmio e di efficienza notevoli permettendo di affrontare le nuove sfide che il mondo oggi richiede. L'Europa scegliondo la visione degli Stati Uniti d'Europa non solo sopravviverebbe alle nuove sfide, ma le guiderebbe. Cittadini europei non perdi...

A 60 ANNI DAL TRATTATO DI ROMA FACCIAMO NASCERE GLI STATI UNITI D'EUROPA di Salvatore Calleri

60 anni fa nasceva la CEE con il Trattato di Roma. Erano passati solo 12 anni dalla fine della 2a guerra mondiale. Allora grazie a dei pionieri europeisti si evitarono i futuri contrasti, le future guerre facendo nascere la CECA prima e la CEE dopo. Oggi dopo la nascita della UE nel 1992 cosa è rimasto di quello spirito pioniero? Una UE post brexit che sempre più bloccata da un eccesso di rigidità economica riuscirà nell'intento di rilanciare lo spirito meraviglioso di quegli anni? La dichiarazione firmata dai 27 paesi è sicuramente un passetto nella giusta direzione, ma non basta. Una indicazione ad andare avanti ci viene da Papa Francesco che  ci invita a "discernere la via di un nuovo umanesimo europeo, fatto di ideali e concretezza"... di "edificare società autenticamente laiche, scevre da contrapposizioni ideologiche, nelle quali trovano ugualmente posto l'oriundo e l'autoctono, il credente e il non credente". Gli Stati Uniti d'Eur...

Dichiarazione dei leader dei 27 Stati membri e del Consiglio europeo, del Parlamento europeo e della Commissione europea (25 marzo 2017)

Noi, i leader dei 27 Stati membri e delle istituzioni dell'UE, siamo orgogliosi dei risultati raggiunti dall'Unione europea: la costruzione dell'unità europea è un'impresa coraggiosa e lungimirante. Sessanta anni fa, superando la tragedia di due conflitti mondiali, abbiamo deciso di unirci e di ricostruire il continente dalle sue ceneri. Abbiamo creato un'Unione unica, dotata di istituzioni comuni e di forti valori, una comunità di pace, libertà, democrazia, fondata sui diritti umani e lo stato di diritto, una grande potenza economica che può vantare livelli senza pari di protezione sociale e welfare. L'unità europea è iniziata come il sogno di pochi ed è diventata la speranza di molti. Fino a che l'Europa non è stata di nuovo una. Oggi siamo uniti e più forti: centinaia di milioni di persone in tutta Europa godono dei vantaggi di vivere in un'Unione allargata che ha superato le antiche divisioni. L'Unione europea è confrontata a sfide senza prece...

ANNIVERSARIO TRATTATO DI ROMA SIA OCCASIONE PER STATI UNITI D'EUROPA di Giuseppe Lumia

Siamo ai sessant’anni del  Trattato di Roma  che ha dato l’avvio a quella che oggi chiamiamo Unione europea. Quelli in cui nacque l’Unione erano anni di speranza, di ricostruzione, di grande progettualità, di alti ideali … dopo che si erano conosciute tragedie inenarrabili come la seconda guerra mondiale. Adesso l’Europa è i ginocchio , in sostanza versa in una crisi drammatica, senza più quel respiro ideale e progettuale che ha accompagnato proficuamente il primo tratto del suo cammino. Due questioni stanno flagellando l’Europa: l’assenza di  sostanziale uguaglianza  e la  precaria sicurezza . La prima attiene alle differenze di reddito, di opportunità, di socialità e di integrazione. La seconda cresce sotto i colpi delle mafie, delle criminalità organizzate e con il terrorismo in testa. Gli ultimi fatti di Londra ci ricordano ancora una volta che la guerra scatenata dal radicalismo islamico continua ancora a consumarsi nei territori d’Europ...

I RISULTATI IN OLANDA POSSONO SPINGERE VERSO GLI STATI UNITI D'EUROPA Analisi di Salvatore Calleri

Le elezioni olandesi sono state indubbiamente elezioni molto interessanti. L'Olanda ha dimostrato di avere dentro di se, sia delle spinte populistiche, che degli antidoti alle stesse, all'interno di un sistema elettorale proporzionale puro con capolista bloccato e preferenza unica per i presenti in lista. Sistema elettorale che obbliga alle coalizioni e limita per la sua natura la presa di potere da parte  di gruppi populisti oppure estremisti. La risposta ai populisti del PVV con il loro 13,1% è principalmente arrivata da 2 forze politiche molto interessanti ed anche molto olandesi: i liberalprogressisti dei D66 con il 12% e la sinistraverde con l'8,9%. Due alternative allo status quo in forte tinta europeista moderna con una visione paragonabile al modello degli Stati uniti D'Europa di Ventotene. Il programma dei D66 lo si può trovare qui: https://verkiezingsprogramma.d66.nl/programma/vol-vertrouwen-de-wereld/#betere-europese-samenwerking-voor-meer-slagkrac...

CIRILLO METODIO E CARLO MAGNO... a cura di Claudio Loiodice

“Cirillo, Metodio, Carlo Magno e gli Stati Uniti d’Europa” Aristotele e la Polis Le moderne politiche nazionali e internazionali sembrano aver riportato il calendario a prima del IX secolo. Si astiste sempre più ad arroccamenti, a tentativi, a volte riusciti, di frammentazione e di isolamento geopolitico. Come se, impauriti dai concetti della globalizzazione, di una società liquida, pensiero egregiamente riassunto in una vita di opere dal recentemente scomparso Zygmunt Bauman, fossimo costretti a subire una regressione dei processi culturali che si sono succeduti sin dai tempi di Aristotele. È come se dai concetti di politica democratica aristotelica, che rappresentarono l’affinamento e l’evoluzione dei pensieri platonici, si tornasse indietro, ad esempio per il diritto alla proprietà privata (escluso da Platone) o alla suddivisone egualitaria dei possedimenti (Fàlea di Calcedonia). Una lettura attenta di quanto scrisse Aristotele ci fa comprendere il significato ampio di c...

GRAN BRETAGNA O PICCOLA BRETAGNA? di Salvatore Calleri

Per chi è un amante del Doctor Who ed è un cultore del britpop come il sottoscritto, l'ipotesi della brexit è l'equivalente di una coltellata... Una coltellata anche culturale. La brexit cancella di colpo la mia personale visione di grandezza mista ad ammirazione che nutrivo per oltre Manica. Detto questo penso che la Storia con la S maiuscola potrebbe essere impietosa con la Gran Bretagna di oggi. L'Europa di oggi alla Gran Bretagna deve moltissimo da un punto di vista storico: la sconfitta dei nazisti. Senza l'eroica resistenza britannica nei primi 2 anni della seconda guerra mondiale oggi in Europa saremmo tutti a marciare con il passo dell'oca. La storia è importante. Detto questo non posso quindi non essere preoccupato per un Paese che amo e che non ci sarà praticamente più a causa della brexit e non posso non notare come l'incontro Trump - May, senza voler togliere loro importanza, non sia lontanamente confrontabile, secondo la mia modesta opinio...