PER UN EUROPA OPEN. Riflessione di Cecilia Carreri

L'Europa Unita non è mai piaciuta a nessuno. L'Europa è composta di Stati molto antichi, con grandi tradizioni del tutto diverse e talvolta incompatibili tra loro. Nel tentativo di crearsi uno spazio economico e finanziario, soprattutto quando il mondo era spaccato tra Russia e USA, e nascevano i primi Paesi emergenti asiatici e del sud America, l'Europa si è data una moneta unica, e tenta affannosamente di creare un sistema bancario unico, e quello economico, tra mercati e contesti produttivi interni. L'Europa, adesso, è soltanto un welfare bancario molto costoso, ma utilizzato per bilanciare e salvaguardare i sistemi bancari e i mercati interni degli Stati aderenti. Per aiutare la nascita di un Governo centrale, e un Parlamento davvero europeo, sarebbe importante uniformare la classe politica su modelli simili di gestione del voto elettorale e degli interessi degli elettori. Se vogliamo un'Europa unita, i politici dovrebbero condividere un'unica sinistra europea, un'unica destra europea, un unico partito di centro, in modo da realizzare "una libera circolazione" di deputati europei nei singoli Stati aderenti. Basta con tanti e diversi partiti negli Stati membri, ma solo Partiti europei. Potremmo così avere nel Parlamento italiano componenti francesi, tedeschi, olandesi e così via. Ma soprattutto un Capo di Governo europeo, di diversa nazionalità, e Ministri europei. Penso che in tal modo i nostri politici sarebbero costretti a condotte più dignitose, il fatto di lavorare fianco a fianco con politici di altri Stati forse li costringerebbe ad agire in modo migliore. Sparirebbero tante mezze figure, tanti politici improbabili, tanti ladri e furbacchioni, tanti voltagabbana, perdenti nel confronto diretto con colleghi europei, più seri e preparati. Sarebbero finalmente introdotte leggi severe come filtro per l'accesso in politica, e la permanenza in Parlamento. Una uniformità politica negli Stati membri forse ridurrebbe i fenomeni di degrado endemico, come la corruzione e la mafia, presenti in modo marcato in Italia. Forse un deputato tedesco, inserito nel nostro Parlamento, sarebbe meno sensibile a tentativi di corruzione e di lobbying, tipici dell'Italia. Una maggiore coesione politica, porterebbe una maggiore coesione sulla tutela dell'Ordine Pubblico. Bisognerebbe che maturasse una cultura di Ordine Pubblico Europeo, di Mafia ramificata in tutta Europa, di Corruzione estesa a tutte le Istituzioni, interne ed europee. Bisognerebbe smettere di considerare i fenomeni criminosi di matrice italiana come aspetti solo nostri, esportati negli altri Stati membri. Non è più così. La mafia non è più un fenomeno suscettibile di esportazione, è un fenomeno già concretamente infiltrato, esteso e inserito

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