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Visualizzazione dei post da agosto, 2021

DA VENTOTENE AGLI STATI UNITI D’EUROPA. OTTANT’ANNI SONO GIÀ TROPPI. È TEMPO DI AGIRE di Giuseppe Lumia

  Sono trascorsi ben ottant’anni da quando, dall’isola perduta di Ventotene, dove erano confinati e reclusi, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, con Eugenio Colorni e altri antifascisti, tra cui Ursula Hirschmann e Ada Rossi, si interrogavano su come uscire dalla terribile crisi della seconda guerra mondiale e progettavano il futuro.  La soluzione che proposero fu lanciata con un manifesto “Per un'Europa libera e unita”. È da leggere, è ancora una sorgente straordinaria, limpida e capace di dissetare il grande bisogno di vera unità che sentono soprattutto le nuove generazioni.  Ma attenzione, non si disegnava l’Europa come è quella di oggi: un’Europa che possiamo definire una sorta di Babele, debole e sconclusionata. Eh sì, lo abbiamo toccato con mano di fronte al dramma della pandemia da Covid-19: è una Babele perché ha diversi e squilibrati sistemi fiscali, inconciliabili livelli retributivi, divergenze sui diritti fondamentali, sulle strategie innovative, sulla lotta al...

La crisi afgana ed il senso di vergogna di Salvatore Calleri

  L'Afghanistan è sempre stato un paese complicato da invadere e da gestire. Ne sanno qualcosa i britannici che dopo ben tre guerre anglo-afghane gli concessero l'indipendenza il 19 agosto 1919. È un paese in guerra praticamente dal 1973 con il periodo sovietico 1979-1989 ed americano / Nato dal 2001 ad oggi,  con i talebani come presenza costante. __________________________________________________ Oggi non si può non notare che quanto sta succedendo in Afghanistan e ci viene riportato via video produce un senso diffuso di vergogna in molti occidentali. La situazione è senza dubbio intollerabile e le scene dei bambini che i genitori lanciano ai soldati occidentali sperando così di salvarli, ricordano ben altri periodi quali la shoah. I valori universali contemporanei che derivano principalmente dalla "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo" sono in antitesi col comportamento anni '90 dei talebani e tale ricordo ed i rumors attuali che ci arrivano,...

AFGHANISTAN: LO STRAZIO DELL’OCCIDENTE MA ANCHE UNA LEZIONE CHE DEVE FARE RIPENSARE E RIPROGETTARE L’EUROPA di Giuseppe Lumia

  Non ci si dà giustamente pace. Lo strazio delle immagini che ci sono giunte dall’aeroporto di Kabul è impresso nei nostri cuori e inquieta le coscienze dei giusti.  Due misure incalzano e sono tuttora da sostenere: 1) Aprire corridoi umanitari per consentire l’uscita dall’Afghanistan dei profughi e dei rifugiati, affinché non subiscano aggressioni da parte dei Talebani o siano lasciati nelle mani dei trafficanti di esseri umani. 2) Vigilare che le donne afgane siano realmente rispettate per evitare che siano sottoposte a violenze e conservino i diritti basilari già con fatica conquistati. Un’altra semplice riflessione e una altrettanto semplice domanda tormentano la nostra onestà intellettuale: 1) Era chiaro che bisognava lasciare l’Afghanistan. Bastava allora promuovere per tempo un tavolo internazionale sotto l’egida dell’ONU, magari sempre a Doha, chiamando in causa anche i Talebani, insieme ovviamente agli USA oltre all’Europa, con la partecipazione della Russia e della ...

SUMMER SCHOOL VI EDIZIONE- EUTOPIA

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INTERVENTO DEL SEN. LUIGI ZANDA DEL 29 LUGLIO SUL TEMA MISSIONI ALL'ESTERO

L'ex senatore Luigi Manconi si è interrogato sulla soglia oltre la quale non è più possibile proseguire i rapporti con un Paese senza democrazia e senza stato di diritto, dove vengono quotidianamente violati i più elementari diritti umani.  Manconi sa che quella soglia si può trovare solo nel rapporto tra la gravità dei fatti e gli obiettivi della missione.  Se si cercano la pace e lo stato di diritto, solo una saggia e lungimirante valutazione politica può discernere tra le conseguenze di una rottura e l'utilizzo degli strumenti della diplomazia.  Dopo l'89, finito l'equilibrio nucleare tra Usa e Urss, il mondo ha sbandato e ancora non si è ripreso. L'unico equilibrio possibile è risultato essere quello molto difficile e instabile, di un multilateralismo attento e pragmatico.  Da questo assunto nascono le missioni internazionali che preservano quell'ordine mondiale che da decenni tiene il mondo in precario equilibrio. Oggi l'Italia opera in 59 missioni all...