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Visualizzazione dei post da dicembre, 2018

ADDIO ANTONIO W L'EUROPA di Salvatore Calleri

L'uccisione di Antonio Megalizzi, come delle altre vittime, è un duro colpo all'Europa ed alla sua simbolica bellezza. Antonio rappresentava il giovane millenian che credeva nelle aperture culturali, nella bellezza del viaggio, nell'assenza di frontiere interne, nello scambio di idee. Osservando i suoi profili social emerge una bella persona aperta al dialogo e rappresentante pure dei giovani che nonostante il precariato credono in quello che fanno. Mi è parso pure di notare nel suo gruppo di amici e colleghi una propensione verso il modello federale degli Stati Uniti d'Europa, in chiave magari liberale, che non è la mia che è keynesiana, ma comunque sicuramente interessante. Un coetaneo con idee oscurantiste ha posto fine al suo sogno, al suo ideale. Un destino crudele per Antonio. Ora è il momento delle lacrime, passato il quale sarebbe carino che si aprisse in modo laico la discussione sugli Stati Uniti d'Europa, affinchè tale apertura culturale vada av...

IN EUROPA IL SOVRANISMO FA RIMA CON IL LIBERISMO? di Salvatore Calleri

L'idea di scrivere questo articolo mi è venuta durante una chiaccherata su linkedin, dopo aver postato il Manifesto per gli Stati Uniti d'Europa (SUE) lanciato a Firenze lo scorso giugno. L'averlo postato ha scatenato una discussione vivace e secondo me un pizzico disordinata in quanto spesso si confonde il modello della Unione Europea (UE) con il concetto stesso di Europa. Serve a mio modesto avviso anche qui fare chiarezza. I nostri padri moderni usciti dalla Seconda Guerra Mondiale hanno ideato sin da subito che per avere la pace l'Europa doveva unirsi in qualche modo. Tra i padri ci metto Churchill ed il nostro gruppo di Ventotene... Ma non solo. Sin dall'inizio l'idea era di unire gli stati in forma federale, ma con gli anni  e soprattutto con l'ultimo trattato di Maastricht son prevalsi purtroppo i sovranismi degli Stati ed è stato scelto un modello Confederale, che come tutti i modelli confederali tende con le prime crisi strutturali a no...

Dove possono trovare sbocco le proteste. Riflessione di Salvatore Calleri

Questo è indubbiamento un momento di forte proteste internazionali che toccano il mondo occidentale e che stanno facendo tornare una voglia di decisionismo nazionale contro le burocrazie UE e che rasentano le teorie nazionalsovraniste. Ma questo eventuale sbocco sarebbe utile? Oppure nonostante le buone intenzioni dei manifestanti potrebbe essere addirittura nocivo? Prendiamo come esempio la protesta dei gilet gialli in Francia, per i quali non nascondo la mia simpatia per la parte non violenta; se si arrivasse ad una uscita della Francia dalle attuale sistema di relazioni internazionali, in primis la UE (per cui non eccedo in simpatia), si sfiorerebbe il disastro in  quanto i mercati, che agiscono sempre più come soggetto politico, reagirebbero in modo probabilmente distruttivo. Ma allora è inutile protestare perchè non si è possibile cambiare? No protestare è salutare, ma dobbiamo affinare l'obiettivo delle proteste. Occorre passare dall'idea iniziale di isolamento nazi...

ARTICOLO 22 DICHIARAZIONE UNIVERSALE DIRITTI DELL'UOMO

Per gli Stati Uniti d'Europa il suddetto articolo è importantissimo. ARTICOLO 22 DICHIARAZIONE UNIVERSALE DIRITTI DELL'UOMO Ogni individuo, in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale, nonché alla realizzazione attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.