L'uccisione di Antonio Megalizzi, come delle altre vittime, è un duro colpo all'Europa ed alla sua simbolica bellezza. Antonio rappresentava il giovane millenian che credeva nelle aperture culturali, nella bellezza del viaggio, nell'assenza di frontiere interne, nello scambio di idee. Osservando i suoi profili social emerge una bella persona aperta al dialogo e rappresentante pure dei giovani che nonostante il precariato credono in quello che fanno. Mi è parso pure di notare nel suo gruppo di amici e colleghi una propensione verso il modello federale degli Stati Uniti d'Europa, in chiave magari liberale, che non è la mia che è keynesiana, ma comunque sicuramente interessante. Un coetaneo con idee oscurantiste ha posto fine al suo sogno, al suo ideale. Un destino crudele per Antonio. Ora è il momento delle lacrime, passato il quale sarebbe carino che si aprisse in modo laico la discussione sugli Stati Uniti d'Europa, affinchè tale apertura culturale vada av...