LA LEZIONE ELETTORALE INGLESE SULLA BREXIT E SUL CETO MEDIO BASSO. PER I PROGRESSISTI È IL TEMPO GIUSTO PER RIPROGETTARE A PARTIRE DAGLI STATI UNITI D’EUROPA di Giuseppe Lumia
La lezione elettorale inglese è stata chiara e ha confermato ancora una volta la Brexit. Vincono i conservatori in chiave “sovranista” di Boris Johnson, perdono nettamente i laburisti vecchi e “genericisti” di Jeremy Corbyn...
C’è poco da fare. I conservatori e le destre vincono su di un nuovo e altrettanto pericoloso terreno: non sono più ultra liberisti ma scelgono il protezionismo e il sovranismo autoritario e aggrediscono socialmente la crisi dell’Unione Europea e dei grandi Paesi a democrazia liberale... È già successo in America con Trump, in Brasile con Bolsonaro...
Le sinistre arrancano, continuano ad oscillare tra le vecchie e superate idee radicali e stataliste e il genericismo sociale ed economico insipido e ambiguo, oramai schiacciato sotto le macerie del liberismo. In Occidente e tra le democrazie avanzate succede un po’ dappertutto tranne qualche rara eccezione...
La lezione inglese mette a fuoco per i Progressisti la necessità di cambiare finalmente e radicalmente passo.
Qualche esempio “strutturale”:
- L’Unione Europea ad assetto Confederale è in crisi profonda, come non vederla: non alimenta più concretamente coesione sociale, processi di uguaglianza, crescita economica, capacità di rispondere alle inedite sfide ambientali e della sicurezza... Tornare indietro verso approcci nazionalisti e sovranisti è pericoloso e rovinoso: si va incontro a devastanti conflitti, a divisioni sociali e a forme di regressione culturale e democratica... Ma lasciarsi trascinare dallo status quo, da una sterile e burocratica difesa del modello della UE è altrettanto sbagliato socialmente ed economicamente oltre che risultare perdente culturalmente ed elettoralmente. Bisogna avere coraggio e lucidità per spingersi avanti con una visione ampia e progettuale, aperta ad una moderna strategia di tipo Federale, in grado di realizzare l’obiettivo storico degli Stati Uniti d’Europa. Ben tre giovani su quattro sono pronti a sposare questa grande Idea-Progetto e a mobilitarsi. Cosa si aspetta? Perché si rimane ancora bloccati e incerti? Quale altra lezione bisogna subire, in Francia, in Germania, magari prossimamente anche in Italia?
- Il ceto popolare, la variegata realtà sociale del mondo del lavoro, delle professioni, il ceto medio basso in sostanza, è a buon ragione imbufalito e si sente tradito dalle culture di governo delle diverse sinistre e svolta a destra che nel frattempo si è spogliata del liberismo e si presenta con il piglio autoritario, sovranista e protezionista. I progressisti non possono più stare incerti e divisi, devono scegliere: riprendere in modo moderno e innovativo la progettualità
Solidale e dell’Uguaglianza per investire sulla ripresa del reddito e del benessere delle fasce sociali deboli coniugando un modello di crescita produttiva e dei servizi sociali con il valore dell’uguaglianza e con la sfida di nuova generazione dell’ambiente e della sicurezza. Anche su questa svolta ci sarebbero ampi consensi soprattutto tra i giovani... Perché allora si è tiepidi, generici e inconcludenti?
La lezione elettorale inglese deve diventare per i Progressisti e le culture di Centro Sinistra pertanto una motivante, bella, appassionante sfida per ripensare e rilanciare l’idea dell’Unità Europea, l’Europa degli Stati Uniti, l’Europa dell’ Uguaglianza, l’Europa dello Sviluppo Sostenibile e della Sicurezza Democratica...
Concordo l'analisi. Invito a valutare l'idea di uno Stato imprenditore.
RispondiEliminaOttima analisi. Ti ho inviato una mail. Quando puoi aprila e fammi sapere. A presto. Orfeo.
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